sabato 22 febbraio 2014

Pensare di ricominciare e trovare Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa!


Questo è l’ultimo articolo della serie “Pensa da Start Up”. Ultimo in ordine cronologico e, probabilmente, il più importante. Quello dell'invito all'azione. 
Senza l'azione tutto quello fatto e detto nei precedenti viene annullato ...diventa un esercizio inutile ...solo parole!

Permettetemi di iniziare con i dovuti ringraziamenti.
  • A Tutti Voi Lettori che con migliaia di accessi, mi avete dimostrato che l’idea di approcciare in maniera analitica e senza eccessi è stata apprezzata.
  • A Salvatore Coddetta che ha contribuito preziosamente a parte del progetto. Salvatore ha trovato nella semplicità di espressione e nella naturale propensione verso una soluzione ragionata, la chiave per dialogare senza contrasti con professionisti che, ancora Sulla Strada hanno capito che il loro teatro ha cambiato scena, ben consci che per continuare a Restare in Strada dovranno adeguare modalità operative e servizi.Professionisti disposti al confronto sul cambiamento che non vogliono sentirsi Strillare cosa devono o non devono fare, ma, semmai, hanno bisogno di ritrovare l’entusiasmo e motivazione per rimettersi in gioco.
  • A Diego / Gloria / Giuliano che, come sempre, sono stati eccellenti nel lavoro di Fotografia / Montaggio / Creatività.

L’approccio che ho consigliato con questa serie dedicata al pensiero Start Up vuole mettere ogni singolo Agente Immobiliare esattamente nella condizione di ricominciare, non da zero ma, dopo un’attenta analisi e programmazione che tenga conto delle nuove necessità del mercato e dei clienti, del modello di servizio che decide di offrire.
Non ho voluto prescrivere formule o ricette perché:
Non conosco nessuna formula magica!
L’unica cosa in cui credo è nella motivazione e nella volontà che ognuno può sprigionare quando vuole raggiungere un obiettivo che si è prefisso, sia esso nella vita privata o lavorativa.
Quello che mi piace come formatore, non è dare modelli, ma supportare i partecipanti verso la ricerca dei propri.
Questo periodo storico verrà ricordato in due modi: la fine o l’inizio di un epoca.

Ognuno decide cosa portarsi del vecchio e come interpretare il nuovo.

La necessità del cambiamento è palese, tutti ne sentono la necessità e si dichiarano predisposti ma…
In realtà cambiare non è semplice, in più, poi, se il cambio è verso un’abitudine consolidata da anni che ha anche generato, in qualunque forma,
del benessere …può dimostrarsi doloroso!
E ha questo punto che la testa si dirige verso quella che la psicologia contemporanea definisce la “Confort Zone”.
Provo a darne una definizione non clinica / psicologica / tecnica.
La confort zone nell’approccio al cambiamento è quell’area  (non fisica) di tranquillità generata da situazioni conosciute che siamo abituati a gestire. Dove non proviamo lo stato di ansia che può provocare l’incognito o il nuovo.
Non spaventatevi è normale che accada.
Non è normale, o meglio, non è sano addormentarsi a lungo nella confort zone.

Il rischio è di Subire il Cambiamento, diventarne vittima impotente.
Volete un esempio Italico …guardate la politica che continua inesorabilmente a rigirarsi negli stessi modelli …e la popolazione cosa fa? …continua a rivotare sempre gli stessi! …questo significa che il malessere che tutti manifestano è metabolizzato e familiare, come una sorta di confort zone, mentre l’ignoto del cambiamento crea ansia e tensione.
Non parlo mai di politica ma mi perdonerete se non sono riuscito a trovare un esempio più consono e comprensibile a tutti. 
Come si esce da questa situazione?
È semplice …Entra in Azione, Risvegliati Agisci!
Decidi che non vuoi più subire, ma vuoi Essere il Cambiamento!


Belle parole!
Ma come farlo?

Riprendi tutto il lavoro che hai fatto con gli articoli precedenti:


…e modella la tua nuova attività!

Poniti obiettivi importanti e raggiungibili, aggiungendo sempre un pizzico di sfida!

TROVA IL MODO DI DIVERTIRTI LAVORANDO!

Vi racconto un aneddoto che ha condizionato molto la mia vita. Un dialogo, avvenuto in auto, in una delle tante lunghe code che solo Roma può dare, in compagnia di una delle persone che considero un mio “mentore”.

In quel periodo partecipavo a gare motociclistiche, la mia grande passione, quasi una malattia …e lui mi domandò: cosa ti piace, cosa ti motiva a fare i sacrifici che fai per fare le corse? …io iniziai a snocciolare una serie di cose: la competizione, il rapporto con la tecnologia, il lavoro di squadra con il mio team …la voglia di vincere etc
…lui rifletteva mentre io con entusiasmo parlavo ed alla fine mi disse una cosa banale che, ancora  oggi, rispolvero quando cerco motivazione
…trova il modo di portare queste motivazioni nel tuo lavoro …rendilo competitivo, usa strumenti tecnologici, vinci gli obiettivi che ti sei posto, organizza un team affiatato.

Non so se questo consiglio valga per tutti …per me è stato tanta roba!

Un altro aneddoto che può esservi utile è legato ad uno dei corsi di formazioni frequentati quando ero ancora un giovane agente immobiliare. Era un corso erogato della Time Manager sulla gestione del tempo e dei progetti.
… ci troviamo di fronte ad un progetto tanto complesso da sembrare irrealizzabile e il relatore crea un esempio per aiutarci nella soluzione :
…avete presente un elefante di otto tonnellate, alto più di quattro metri? …riuscite ad immaginare di mangiarlo tutto?

…Come fate? …Vi sembrerà possibile da realizzare?
A prima vista è, naturalmente, impossibile pensare di mangiare un elefante intero, (quasi come pensare di cambiare un sistema di lavoro consolidato negli anni).
La soluzione però è semplice …fatelo a fettine!!!

La morale è:
fate piccoli passi (o bocconi) e andate avanti. Così potrete arrivare alla meta più grande. Ogni giorno, alzatevi alla mattina e fate un piccolo passo avanti. Se l’obiettivo è cambiare 10 cose … non riuscite? – fatene solo due… e domani solo 3… e così via.
Andando passo per passo, potrete costruire un’impresa, sistemare le finanze … fare qualsiasi cosa.
non riesci a cambiare tutto contemporaneamente?
…cambia una cosa alla volta!


Ricordate sempre di sdrammatizzare e di non prendetevi troppo sul serio.

Chiudo questo articolo con una citazione di Maxvell Maltz ed a seguire un video dove Gigi Proietti recita la splendida poesia lentamente muore attribuita a Pablo Neruda ma in realtà di Marta Medeiros:

Dovete avere ogni giorno il coraggio di rischiare di sbagliare, di rischiare di fallire.
Un passo nella direzione sbagliata è meglio che stare "immobili" tutta la vita.
Una volta in moto potete correggere la vostra direzione pur andando avanti.



A questo punto Tocca a Voi!

Grazie, per avermi seguito sino a questo punto!

Come al solito Vi chiedo l’ultimo sforzo …un commento!

Il risultato di un lavoro apprezzato nel web si misura “anche” con una Condivisione o un Like ed il vostro sarà graditissimo.

Rel Raffaele Racioppi

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