Cerco di dare un filo logico ai frammenti di sogno...
la collaborazione è un modello di lavoro, il software è il
“mezzo” per ottimizzare il processo.
banale, lo abbiamo detto tante volte ma …a ben rifletterci, siamo
sempre partiti dal software (io per primo) …sbaglio?
Oggi abbiamo tanti strumenti Piattaforme MLS, Gestionali,
Aggregatori di Informazioni ed Aggregatori di MLS eppure ancora non ci siamo
…collaborare non è (ancora) lo standard operativo degli
agenti immobiliari italiani anche se, in verità, un “movimento” si è creato e
si sta sviluppando, alcuni fenomeni possiamo già considerarli di successo ma …ancora
non ci siamo, numeri alla mano, la produzione da collaborazione copre a
malapena il 10-15% (e forse sono stato
ottimista) della produzione delle nostre agenzie.
Perché
collaborare, ancora, non è lo standard?
La risposta è quella di sempre quella conosciamo, ce la
diciamo …paura di non trovare nel collega la giusta qualità professionale …assenza
di regole chiare …mancanza di attenzione istituzionale al problema …abitudine
al lavoro individuale etc. etc
Segnali
Positivi
·
negli ultimi due o tre anni, il sentiment legato
alla collaborazione è sempre più positivo;
·
Il modello MLS si stà diffondendo;
·
Il modello Sharing anche;
·
La collaborazione effettuata con colleghi
conosciuti idem;
·
Le Reti locali iniziano a proliferare;
·
Le Associazioni di Categoria sono sensibilizzate
sul tema;
·
I Franchising sono sempre più orientati verso il
modello collaborativo.
Quindi
cosa manca…?
Per effettuare un cambiamento da un modello operativo
individuale ad uno collaborativo non sarà sufficiente mettere in campo nuove e
super efficienti strumenti e software tecnologi, bisognerà ripensare e
ridisegnare un processo etico / di servizio professionale e uscire dalla
paralisi metodologica culturale che ha contraddistinto la professione
nell’ultimo quarantennio e che l’attuale crisi ha evidenziato.
Ad esempio si potrebbe
·
ripartire da un codice etico “condiviso”;
·
costruire, a supporto del codice etico, un
processo formativo “riconosciuto” che certifichi, qualifichi e aggiorni
costantemente le competenze di ogni singolo operatore;
·
supportare ed incentivare i costruttori di
software verso la realizzazione di progetti e start-up innovativi, a supporto
dei professionisti, finalizzati a compensare e arginare quanto di
disintermediante arriva in maniera naturale dal mondo Internet.
Mie
considerazioni a proposito del futuro della professione di AI:
La condivisione è indubbiamente uno dei punti su cui ci si
dovrebbe confrontare per pianificare il modello professionale del futuro ma
…non è l’unico.
Ad esempio, bisognerebbe parlare di idee sulle provvigioni, potrebbe
essere opportuno valutare il modello in cui le paga solo la parte venditrice o
quello che prevede un tot. standard più un altro tot. in base ai servizi che si
offrono.
Nella realtà odierna l’unico modo di affrontare un cambiamento
è trovare la strada per aprire un dialogo su vari temi, dove le parti,
dimostrando intelligenza e volontà di fare del bene alla categoria, riescano a
livellare le diverse posizioni.
Nel “mondo dei sogni”
ad un tratto vedo un mega evento dove vengono designati i rappresentati dei
vari comparti della filiera dai rappresentanti delle Associazioni ai produttori
di software, dagli agenti immobiliari ai produttori di servizi collaterali per
la costruzione di un importante tavolo di lavoro, con potere “propositivo”.
Subito dopo, però, sono proiettato all’inferno, dove trovo
un mondo di predatori, da quelli che si lanciano su una preda già moribonda, ma ancora spolpabile, proponendo
“miracolose ricette” che in realtà, sono pillole ad effetto placebo” che porteranno
vantaggi esclusivamente alla casa farmaceutica, e capi branco che reclutano
soldati per una crociata contro mostri
sempre diversi.
…finalmente suona la sveglia!!!
Un sogno strano, frammenti confusi e disorganizzati …che mi
andava di raccontarvi.
Alla fine sono rientrato Nella Realtà …e credo che una morale ci sia.
Sarebbe auspicabile iniziare a dialogare e diffondere una
nuova “CULTURA ETICA” sulla quale costruire un modello di servizio attuale e
qualificante.
È con l’ammodernamento dei servizi offerti, con la capacità
di creare sinergie produttive, con la creazione di un modello operativo nuovo
più efficace ed efficiente e con un costruzione di un percorso formativo
certificante (…e qualificativo) ispirato e facente base su un nuovo concetto di
Etica Professionale che…
…a mio parere, può
nascere l’Agente Immobiliare dei prossimi anni.
Cambiare modelli di lavoro e posizioni, è un gesto potente
che non dobbiamo avere paura di compiere, perché può portarci a nuovi scenari e
restituire dignità a una categoria di professionisti, già abbondantemente
flagellata dalla crisi e dalla tardiva attenzione rivolta al corretto utilizzo
del web e delle nuove tecnologie.
Il web 3.0 sarà (...anzi ci siamo gia dentro) caratterizzato
da:
processi che
partono da sani concetti di Etica e di Relazione.
Chissà se saremo capaci di cavalcare quest’opportunità o ci
troveremo a subire anche questo cambiamento?
Raffaele Racioppi