Questo è l’ultimo articolo della serie “Pensa da Start
Up”. Ultimo in ordine cronologico e, probabilmente, il più importante. Quello dell'invito all'azione.
Senza l'azione tutto quello fatto e detto nei precedenti viene annullato ...diventa un esercizio inutile ...solo parole!
Permettetemi di iniziare con i dovuti ringraziamenti.
- A Tutti Voi Lettori che con migliaia di accessi, mi avete dimostrato che l’idea di approcciare in maniera analitica e senza eccessi è stata apprezzata.
- A Salvatore Coddetta che ha contribuito preziosamente a parte del progetto. Salvatore ha trovato nella semplicità di espressione e nella naturale propensione verso una soluzione ragionata, la chiave per dialogare senza contrasti con professionisti che, ancora Sulla Strada hanno capito che il loro teatro ha cambiato scena, ben consci che per continuare a Restare in Strada dovranno adeguare modalità operative e servizi.Professionisti disposti al confronto sul cambiamento che non vogliono sentirsi Strillare cosa devono o non devono fare, ma, semmai, hanno bisogno di ritrovare l’entusiasmo e motivazione per rimettersi in gioco.
- A Diego / Gloria / Giuliano che, come sempre, sono stati eccellenti nel lavoro di Fotografia / Montaggio / Creatività.
Non ho voluto prescrivere formule o ricette perché:
Non conosco nessuna formula magica!
L’unica
cosa in cui credo è nella motivazione e nella volontà che ognuno può
sprigionare quando vuole raggiungere un obiettivo che si è prefisso, sia esso
nella vita privata o lavorativa.
Quello che mi piace come formatore, non è dare modelli, ma supportare
i partecipanti verso la ricerca dei propri.
Questo periodo storico verrà ricordato in due modi: la fine o
l’inizio di un epoca.
Ognuno decide cosa portarsi del vecchio e come interpretare il
nuovo.
La necessità del cambiamento è palese, tutti ne sentono la necessità
e si dichiarano predisposti ma…
In realtà cambiare non è semplice, in più, poi, se il cambio è
verso un’abitudine consolidata da anni che ha anche generato, in qualunque
forma,
del benessere …può dimostrarsi doloroso!
E ha questo punto che la testa si dirige verso quella che la
psicologia contemporanea definisce la “Confort Zone”.
Provo a darne una definizione non clinica / psicologica / tecnica.
La confort zone nell’approccio al cambiamento è quell’area (non fisica) di tranquillità generata da
situazioni conosciute che siamo abituati a gestire. Dove non proviamo lo stato
di ansia che può provocare l’incognito o il nuovo.
Non spaventatevi è normale che accada.
Non è normale, o meglio, non è sano addormentarsi a lungo nella confort
zone.
Il rischio è di Subire
il Cambiamento,
diventarne vittima impotente.
Volete un esempio Italico …guardate la politica che continua
inesorabilmente a rigirarsi negli stessi modelli …e la popolazione cosa fa? …continua
a rivotare sempre gli stessi! …questo significa che il malessere che tutti
manifestano è metabolizzato e familiare, come una sorta di confort zone, mentre
l’ignoto del cambiamento crea ansia e tensione.
Non parlo mai di politica ma mi perdonerete se non sono riuscito a
trovare un esempio più consono e comprensibile a tutti.
Come si esce da questa situazione?
È semplice …Entra in Azione, Risvegliati Agisci!
Decidi che non vuoi più subire, ma vuoi Essere il Cambiamento!
Ma come farlo?
Riprendi tutto il lavoro che hai fatto con gli articoli
precedenti:
…e modella la tua nuova attività!
Poniti obiettivi importanti
e raggiungibili, aggiungendo sempre un pizzico di sfida!
TROVA IL MODO DI DIVERTIRTI
LAVORANDO!
Vi racconto un aneddoto che ha
condizionato molto la mia vita. Un dialogo, avvenuto in auto, in una delle
tante lunghe code che solo Roma può dare, in compagnia di una delle persone che
considero un mio “mentore”.
In quel periodo partecipavo
a gare motociclistiche, la mia grande passione, quasi una malattia …e lui mi
domandò: cosa ti piace, cosa ti motiva a fare i sacrifici che fai per fare le
corse? …io iniziai a snocciolare una serie di cose: la competizione, il
rapporto con la tecnologia, il lavoro di squadra con il mio team …la voglia di
vincere etc
…lui rifletteva mentre io
con entusiasmo parlavo ed alla fine mi disse una cosa banale che, ancora oggi, rispolvero quando cerco motivazione
…trova il modo di portare
queste motivazioni nel tuo lavoro …rendilo competitivo, usa strumenti
tecnologici, vinci gli obiettivi che ti sei posto, organizza un team affiatato.
Non so se questo consiglio
valga per tutti …per me è stato tanta roba!
Un altro aneddoto che può
esservi utile è legato ad uno dei corsi di formazioni frequentati quando ero
ancora un giovane agente immobiliare. Era un corso erogato della Time Manager
sulla gestione del tempo e dei progetti.
… ci troviamo di fronte ad
un progetto tanto complesso da sembrare irrealizzabile e il relatore crea un
esempio per aiutarci nella soluzione :
…avete presente un elefante di otto tonnellate, alto
più di quattro metri? …riuscite ad immaginare di mangiarlo tutto?
…Come fate? …Vi sembrerà possibile da realizzare?
A prima vista è,
naturalmente, impossibile pensare di mangiare un elefante intero, (quasi come
pensare di cambiare un sistema di lavoro consolidato negli anni).
La soluzione però è semplice
…fatelo a fettine!!!
La morale è:
fate
piccoli passi (o bocconi) e andate avanti. Così potrete arrivare alla meta più
grande. Ogni giorno, alzatevi alla mattina e fate un piccolo passo avanti. Se
l’obiettivo è cambiare 10 cose … non riuscite? – fatene solo due… e domani solo
3… e così via.
Andando
passo per passo, potrete costruire un’impresa, sistemare le finanze … fare qualsiasi cosa.
non riesci a cambiare tutto contemporaneamente?
…cambia una cosa alla volta!
Ricordate sempre di
sdrammatizzare e di non prendetevi troppo sul serio.
Chiudo questo articolo con una citazione
di Maxvell Maltz ed a seguire un video dove Gigi Proietti recita la splendida poesia
lentamente muore attribuita a Pablo Neruda ma in realtà di Marta Medeiros:
Dovete avere ogni giorno il coraggio di
rischiare di sbagliare, di rischiare di fallire.
Un passo nella direzione sbagliata è meglio che
stare "immobili" tutta la vita.
Una volta in moto potete correggere la vostra
direzione pur andando avanti.
A questo punto Tocca a Voi!
Grazie, per avermi seguito
sino a questo punto!
Come al solito Vi chiedo l’ultimo sforzo …un commento!
Il
risultato di un lavoro apprezzato nel web si misura “anche” con una
Condivisione o un Like ed il vostro sarà graditissimo.
Rel Raffaele Racioppi
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